Trovare significati a Spezia-Verona è ormai superfluo vista la delicatezza della partita, ma restano un paio di notazioni che Il Secolo XIX evidenzia quest’oggi nella sua edizione. Innanzitutto, l’orario: alle 12.30 lo Spezia non ha mai vinto. È una sorta di maledizione cominciata nel 2013 contro la Pro Vercelli, proseguita anche nella risalita delle categorie. Sono sei le partite giocate a pranzo con un totale di 18-2. Le più recenti sono i poco incoraggianti 4-0 dell’Olimpico con la Lazio e lo 0-3 casalingo con la capolista Napoli.
Poco tempo
Non solo: per Semplici questa sfida arriva quasi subito, senza nemmeno essere riuscito a prendere del tutto confidenza con l’ambiente: dopo il solo match di Udine ecco subito una finale salvezza anticipata. Oggi al Picco ci saranno anche i Platek, compreso il patron Robert, una sorta di talismano per le Aquile, giunto a corredo di una settimana di grande unione fra squadra e città. L’allenatore schiererà ancora una squadra diligente e conservativa, con il 4-2-3-1 che ha portato un punto alla Dacia Arena, più un Zurkowski prezioso recuperato. Il Verona, dal canto suo, è in ripresa nonostante le ultime due sconfitte. Insomma, gli ingredienti per un mezzogiorno (e mezzo) di fuoco ci sono tutti.