Dopo tante disarmanti prestazioni, vedi Bologna ed Empoli, la squadra posta in campo da Leonardo Semplici è sembrata vogliosa di non perdere di vista l’obiettivo primario della salvezza. Come scrive La Repubblica, il match point contro il Verona si è concluso con un pareggio a reti bianche, che non smuove le distanze tra le due pericolanti, ma nel secondo tempo si è visto in campo un team aggressivo e determinato con un controllo palla dell’80%, due occasioni d’oro, colpo di testa di Nzola e tiro di Amian non andati a buon fine e un fallo dubbio in area su Gyasi non fischiato da Doveri. Nel primo tempo, invece, le aquile hanno lasciato fare i veronesi, con diverse lacune in attacco. Certo, per raggiungere l’agognato traguardo del terzo anno consecutivo nella massima serie manca ancora un po’ di agonismo.
Semplici a lavoro
Semplici ha ora il dovere di provare l’impossibile, come accaduto ai suoi predecessori Vincenzo Italiano e Thiago Motta che l’anno scorso fece bottino pieno con Milan e Napoli. L’occasione è il match serale di venerdì contro una ritrovata Inter che, speriamo, abbia la testa al prossimo scontro decisivo in Champions con il Porto di martedì della settimana prossima e il derby d’Italia contro la Juventus. I dati dello Spezia sono abbastanza impietosi: non vince al Picco dal 17 settembre dell’anno scorso contro la Sampdoria, non segna in casa dal 4 gennaio contro l’Atalanta e l’ultima vittoria è stata a Torino il 15 gennaio. Continua la penuria di reti nell’ultimo quarto d’ora, ma almeno negli ultimi turni le aquile non sono state infilzate nelle fasi finali, abitudine sinora costata ben sette punti. Qualcosa ha in mente il mister toscano, ma non sappiamo se lo metterà in pratica in uno scontro complicato come quello contro i neroazzurri secondi in classifica.