Il Sassuolo è sicuramente una delle squadre più difficili da affrontare in questo momento, sotto ogni punto di vista. I neroverdi ultimamente si sono presi lo scalpo di Milan, Atalanta e Roma alla guida di un allenatore come il rampante Alessio Dionisi, uno di quei tecnici che arrivano dalla gavetta e che cercheranno di ripercorrere la carriera di altri colleghi celebri come per esempio Arrigo Sacchi, Maurizio Sarri e Vincenzo Italiano. Dionisi fa parte di quel ristretto gruppo di allenatori, provenienti dai campi impolverati dei dilettanti e che, nei grandi, dimostrano un genio non comune. In soli sette anni dalla Serie D partendo dalla Olginatese è approdato alla Serie A e ora lancia il guanto di sfida a Leonardo Semplici che vuole confermarsi dopo la prestigiosa vittoria con l’Inter. Superato con disinvoltura il paragone con Roberto De Zerbi, dal quale comunque ha ereditato giocatori ed idee di impianto dalla squadra effervescente che l’attuale tecnico del Brighton aveva creato, Dionisi in un paio di stagioni ha dato al Sassuolo un impronta tattica ben precisa. La filosofia di base è comunque sempre la stessa, provare ad imporre il proprio gioco senza timori riverenziali.
La carta da sfruttare per Semplici
I neroverdi oggi sono una squadra più verticale rispetto a quella vista nelle ultime stagioni. Il possesso palla c’è, ma è meno ossessivo. Si preferisce cercare una rapida verticalizzazione non appena si aprono gli spazi, oppure, più semplicemente, quando si crea l’occasione. Dionisi chiede ai suoi di controllare il gioco, ma predilige che la squadra attacchi in verticale con rapidi scambi e velocità. Il fraseggio nella zona nevralgica è ridotto al minimo, la palla arriva molto velocemente in zona offensiva agli esterni Berardi e Laurentiè che attaccano la profondità sorreggendo un centravanti mobile come Pinamonti. Come scrive Il Secolo XIX, nello sviluppo dell’azione offensiva fondamentali negli spazi creati sono gli inserimenti di Frattesi e Henrique che chiudono lo sviluppo dell’azione dal lato opposto. La chiave di lettura per lo Spezia sarà di non regalare troppo spazio dietro la propria linea difensiva e siccome il Sassuolo attacca sempre con sei uomini di sfruttare al massimo le transizioni positive. Nel caso di recupero palla gli aquilotti dovranno essere bravi a verticalizzare subito per sfruttare la velocità di Nzola, Shomurodov e Agudelo e approfittare della momentanea superiorità numerica.