Un singolo punto. Questo è oggi il gap fra il paradiso e l’inferno per lo Spezia, mai così vicino al Verona dallo scorso settembre. Al Ferraris ci si aspettava la gara coraggiosa delle Aquile, invece ne è emerso un match con tanti timori e mancanze, perché alla fine la squadra di Semplici rischia anche di perdere. Secondo Il Secolo XIX cambiano palcoscenico e copione, avversari e obiettivi, ma la squadra continua ad avere la stessa cadenza di sempre. Semplici continua a viaggiare al ritmo (pericoloso) di un punto a partita e non è aiutato dagli interpreti in campo: Gyasi non c’è, Nzola ha le polveri bagnate, Wisniewski è lento. Nel momento in cui deve spingere, lo Spezia non riesce a farlo e deve ringraziare un Verde in formato super quando vede la Sampdoria. Ma ora urge ritrovarsi e anche in fretta, perché là dietro insieme al Lecce lo Spezia appare quello più in difficoltà.
Sette finali
All’orizzonte c’è la partita con il Monza, ma tutte quante le ultime partite saranno fondamentali per centrare l’obiettivo. La situazione è difficile e ora la classifica fa paura, non solo per quel punticino che tiene a galla. La rincorsa del Verona è lunghissima, perché le due squadre sono state appaiate solo alla sesta giornata, settembre 2022, prima di un gap sempre piuttosto netto e chiaro, fino al recupero. Ora anche la quota salvezza potrebbe alzarsi, 33-34 punti potrebbero non bastare. La sosta mondiale ha creato un altro torneo, con la speranza che alla fine non ne risenta proprio lo Spezia.
LE NOSTRE PAGELLE DEL MATCH
SEMPLICI: “BRAVI A REAGIRE MA DOVEVAMO VINCERE. MALDINI…”
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