Non solo i Daspo, cresciuti strada facendo fino a 30 con le indagini su strada e la messa a fuoco di volti e abbigliamento dei tifosi spezzini immortalati dalle telecamere spia. Piovono ora anche denunce penali per gli scontri fuori dallo stadio Picco in occasione della partita Spezia-Verona del 5 marzo finita 0-0. Sono 15 gli indagati, tutti spezzini, esposti al processo nell’ambito dei 30 attenzionati al fine dell’emissione dei Daspo, con il divieto di avvicinarsi alle vie limitrofe allo stadio e, in alcuni casi, per i recidivi, con l’obbligo di recarsi a firmare in questura durante le partite.
Così, come scrive La Nazione, la chiusura del cerchio da parte degli investigatori della Digos. La relazione del dirigente Gianluca Cariola è fresca di deposito alla Procura della Repubblica, dove non vengono trattenuti gli apprezzamenti per i lavoro svolti, semmai esplicitati a premio della fatiche e anche per traguardare l’effetto deterrenza a fronte dell’escalation di violenza che è andata ad originarsi da qualche tempo a margine delle partite in casa degli Aquilotti.
Nel match tra Spezia e Verona
Nel caso del match col Verona si erano verificati gli assalti a senso unico contro i minivan che trasportavano i tifosi avversari. Era accaduto prima della partita in viale Amendola, all’altezza di via di Monale e poi all’incrocio con viale Garibaldi. I mezzi erano stati bersagliati da sassi e bottiglie scagliati con forza e in alcuni casi erano andati in frantumi i vetri. Fortunatamente nessun ferito all’interno.
L’altro episodio, questa volta con scontro fisico, era invece avvenuto dopo la partita in via Fiume, alla Scorza. Mentre il ’serpentone’ dei pullman e dei minivan dei tifosi ospiti veniva scortato dalle autorità verso la variante Aurelia, un mezzo bianco, all’altezza con l’incrocio di via Monteverdi, si era fermato con l’obiettivo di andare al bar. Un gesto rischioso, ma non motivato dalla volontà di creare incidenti. Il guaio è che i veronesi erano stati notati da un gruppo di supporter dello Spezia che hanno dato vita ad una spedizione a suon di cinghiate. Sono stati momenti concitati, prima che scattasse l’allarme e arrivassero in forze polizia e carabinieri. Gli aggressori avevano fatto in tempo ad allontanarsi, ma le telecamere all’incrocio avevano ripreso tutto e ora piovono Daspo e denunce.