Intervistato ai microfoni di Radio Sportiva, Stefano Di Chiara ha espresso la sua idea sulla situazione del Lecce in questa stagione, squadra della quale ha vestito la maglia dal 1983 al 1987, portandolo per la prima volta in serie A nel 1985. Il tecnico romano sostiene che ai salentini mancano la giusta cattiveria agonistica, i punti forti di riferimento ma in generale anche l’amore verso la maglia. Quest’ultimo fattore è dovuto principalmente alla presenza di giocatori stranieri. Ecco le sue dichiarazioni.
Di Chiara cuore giallorosso
“Il Lecce pensava di aver già raggiunto la salvezza, sono stati un po’ superficiali e quello che manca è la cattiveria agonistica per centrare l’obiettivo. Prima c’era più attaccamento alla squadra e alla maglia, oggi ci sono tanti stranieri che magari conoscono meno la storia del club.Al Lecce mancano i punti forti di riferimento, i cardini a cui appoggiarsi: ci vorrebbero 3-4 Baschirotto per intenderci.”