Sei partite disperate, per evitare il peggio. Ma era da settembre che il Verona non agganciava in classifica lo Spezia e questo ha pesato, ammissione del tecnico Semplici, non poco nella testa dei giocatori. Ieri è stata effettuata la rifinitura a Follo, per poi arrivare a Bergamo in pullman. Lì saranno raggiunti oggi dal presidente Philip Platek, che rientra velocemente dagli Usa, annusata la situazione complicata. Semplici non sembra rischiare nulla, ma il calcio è strano e le dinamiche a volte non pronosticabili. Deve però dare una scossa, forte, a una squadra che, sue stesse parole «si è guardata dietro, ha visto l’Hellas e ha perso cazzimma». Una vittoria nelle ultime quattordici gare, un successo nelle nove che hanno visto in panchina il toscano. Squadra che ha frenato in maniera evidente. C’è stato anche un confronto con i tifosi, che saliranno a Bergamo, ma che hanno chiesto ben altro ai giocatori: «Non ci sono più gare impossibili da qui alla fine – dice Semplici – tanti aspetti moralmente hanno limitato le nostre potenzialità. Con la Lazio non fai gol dopo due occasioni clamorose; poi hai la Samp, davanti al portiere non segni e vai sotto. Devi recuperare, spendi tanto. E in maniera più clamorosa è capitato col Monza. Poi sfido chiunque a fare queste partite».
Di necessità virtù
Come scrive il Secolo XIX, Nzola non ce la fa, si spera di recuperarlo per sabato contro la Cremonese. Zurkowski potrebbe esserci contro il Milan il 13, mentre per Maldini bisognerà attendere Lecce. Gyasi e Amian sono in diffida, ma probabile che non possano essere risparmiati. Il Gasp non ha Lookman, ma l’obiettivo Champions è ad un passo: «Ora dobbiamo accettare quelle che sono le nostre caratteristiche migliori. Devo rendere la squadra efficace, in questo momento non abbiamo una qualità per poter fare un altro tipo di calcio. Ci sono tanti modi di giocare, a seconda dei momenti. Meno palleggio, ma più solidi».