Ivan Juric si regala un record, ribalta la lotta salvezza e fa sognare i tifosi aquilotti. L’impresa del Torino al Bentegodi permette l’ottava vittoria in trasferta dei granata, un trend che mancava allo storico club dal 1976-77, con i torinisti che avevano allora lo scudetto al petto. Il problema magari è che Juric vuole superarlo e per farlo dovrà vincere al Picco nella prossima trasferta, ma troverà uno stadio ed una squadra che, per stessa ammissione di Leonardo Semplici, «non può permettersi di perdere questa categoria». Le notizie che arrivano da Verona, però, sono più pesanti della stessa vittoria del Toro: «La sconfitta più sanguinosa del campionato, giocatori a terra massacrati. La notizia peggiore è lo stato fisico della squadra, giocare tante partite sotto pressione condiziona. La domenica che non volevamo vivere, la gara che non volevamo vedere. Hellas dentro mani, piedi e testa alla lotta retrocessione», questo il commento degli addetti al lavori che hanno seguito con animo veneto il match dal vivo.
Spezia, che prova!
Dall’altra parte c’è la lo Spezia, con la partita invece che i tifosi volevano vedere (quella col Milan), il coraggio di Semplici nel liberarsi dai dubbi (anche altrui, condizionanti) e buttare dentro il 3-5-2 che gli ha dato solo punti, uno stadio all’inglese che ha spinto verso un successo inatteso quanto meritato. Perché per una volta proprio il risultato ha avuto perfetta corrispondenza con la prestazione della squadra. A tre giornate dalla fine tutto è ancora aperto e, finisse stasera, ci sarebbe uno spareggio tra le due a 30 punti, Spezia e Verona, in campo neutro, senza supplementari e con rigori, roba per cuori forti e da sconsigliare a chi pur ne ha viste tante. Ma le tre giornate che mancano possono ancora ribaltare tutto. Impossibile fare previsioni, ma è chiaro che ti salvi con almeno 35-36 punti, con meno diventa difficile e con solo una tra Lecce (32) e Spezia (30 come l’Hellas) che può fare il pieno dei 9 punti da qui alla fine.
In vista del Lecce
A Lecce mancherà Amian, che, come ricorda Il Secolo XIX, sarà squalificato dal giudice sportivo, ma senza snaturare nulla, potrebbe anche essere il momento di Salva Ferrer, che in quel ruolo darebbe affidamento e che curiosamente, due anni fa, ed nell’ultima estate, fu ad un passo dal finire proprio al Lecce. Per spiegare il clima rovente sullo sfondo, basta riportare le parole del tecnico del Verona, in coabitazione con Bocchetti, Zaffaroni che ieri dopo il match ha dato la misura di ciò che voglia dire giocarsi il futuro in pieno maggio.
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