Lecce-Spezia, ovvero Baroni contro Semplici. E quella fra i due allenatori è una questione… di casa. Il Secolo XIX ripercorre le vite dei due tecnici, accomunati dalla provenienza comune e dalla lotta per mantenere la categoria. Non ci sono uscite secondarie, ma nemici non li saranno mai. Sono nati nel comune di Impruneta, a pochi numeri civici di differenza e da ragazzini giocavano insieme anche se vinceva sempre Marco. Famiglie spesso insieme, figli a loro volta amici, in una storia tutta italiana di calcio e passione, di amicizia vera.
Sempre insieme
Il quotidiano ha raggiunto Jacopo Corsi, ex assessore allo Sport del piccolo paese, che ha raccontato: “Li ho visti crescere e giocare insieme, spesso offrono la colazione ad amici e curiosi di quel bar, in maglia Rondinella si sono abbracciati. Alcuni anni fa abbiamo anche premiato i loro padri perché entrambi erano arrivati in A con Spal e Benevento. Sono due persone vere e tranquille, magari diverse nel carattere, ma per noi hanno fatto la storia” spiega. Due allenatori diventati grandi, ma che non hanno mai dimenticato la loro terra, tanto che sono pronti a tornare per ogni iniziativa benefica.
A questa testimonianza se ne aggiunge un’altra, dell’amico comune Bernardo Bartolozzi, che spesso ha fatto compagnia a Semplici nel lungo periodo senza panchina: “Il padre di Leonardo, Silvano, se n’è andato qualche anno fa e il cruccio di non avere visto il figlio in Serie A immalinconisce anche me. Lo seguiva sempre e ogni giorno ne parlava con tutti. L’amicizia fra Leonardo e Marco è sempre stata forte e li ho visti anche giocare insieme nella Rondinella, con un giovanissimo Barzagli“. Descrive così Semplici e Baroni: “Il primo è da sempre l’immagine della bonarietà e della lealtà. Quando dici amico, nel vero senso della parola. Marco ha giocato nel Napoli vincendo uno scudetto con Maradona ed è più schivo. Ma nemici non potranno mai essere, pure volendo. Domenica? Spero in un pareggio che serva a entrambi per salvarsi“.