3 Dicembre 2020 - 14:45

Gyasi: “In A si pensa velocemente, con Italiano ce la facciamo. La Lazio? Non abbiamo paura”

post

Sull’edizione odierna di Tuttosport troviamo un’intervista a Emmanuel Gyasi, raggiante dopo il rinnovo di contratto da poco formalizzato. Nella sua chiacchierata con il quotidiano torinese ha ripercorso varie tappe della sua carriera, transitata anche dai colori granata. Una formazione che l’esterno aquilotto ricorda con piacere e gioia, perché lo ha formato in maniera importante. Con lui anche alcuni altri giovani interessanti della nostra Serie A come Gatto, Aramu, Parigini. Un grande vivaio, definito simile a quello dell’Atalanta, che perse una finale di campionato Primavera ma che recuperò l’anno successivo quando Gyasi già non c’era più. A gestire quell’organico c’era Moreno Longo, cui l’attaccante è rimasto molto legato e con c’è un rapporto attivo tuttora.

E veniamo al presente, con il gol di Cagliari a renderlo protagonista: “Ho compiuto un lunghissimo percorso per arrivare a quel momento, questo è il coronamento di tutti i sacrifici. Il mio orgoglio è soddisfatto, ma spero sia solo l’inizio di qualcosa di importante, a partire già da sabato“. Nella sua trafila, prima di sbocciare nel 2018 con la maglia bianca, anche le esperienze a Mantova, Carrarese, Sudtirol e Pistoiese. Indimenticabile, ovviamente, la data del 20 agosto che ha dato la promozione in A: “Un successo fantastico, specie a pensare a come eravamo partiti. Non potevo immaginare un sogno più grande e bello. Ricordo che personalmente non riuscivo a segnare e sbloccarmi, poi è arrivato un gol nell’ultima giornata e da lì è iniziato un altro campionato con tanto di gol al Frosinone in finale“. Tutto più in tono minore, ovviamente, senza i tifosi che non hanno mai però fatto mancare il calore alla squadra.

FOCUS: I NUMERI DI GYASI SONO DA SERIE A

Per Gyasi un salto importante nel massimo campionato, metabolizzato come una novità importante che ha dato l’obbligo di alzare il livello: “Oltre alla maggiore qualità generale mi ha colpito la diversa velocità di pensiero, oltre ad eseguire in un lampo e con precisione” dice Gyasi. Naturalmente agli ordini di Italiano, un tecnico che ha aiutato il calciatore ad esprimersi al meglio e a farlo crescere molto. “È maniacale, studia nel dettaglio gli avversari e questo fa la differenza, lo ritroviamo in campo. Se facciamo punti in A è soprattutto merito suo. Compattezza e unione sono la nostra forza: nessuno è titolare e nessuno è escluso. Questa squadra ha un’identità a prescindere da chi gioca“. E dopo l’incrocio a tu per tu con l’idolo Ronaldo, ora ha un obiettivo preciso: “La salvezza dello Spezia, sarebbe come vincere lo scudetto. Siamo partiti bene ma siamo ancora all’inizio e dobbiamo tenere i piedi per terra. Io intanto voglio ripagare la fiducia datami dalla società con il rinnovo“. Intanto, la Lazio si avvicina: “Immobile? L’attaccante italiano più forte… Al Torino mi sono allenato con lui e qualcosa mi ha insegnato. Ma è tutta la squadra molto competitiva, affronteremo la partita senza paura e per giocarcela fino in fondo” conclude.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *