Era cominciato nel settembre 2020 questo magico viaggio terminato l’11 giugno 2023 con delusione e lacrime. L’avventura dello Spezia in Serie A termina a Reggio Emilia e nello spareggio col Verona, in una partita che non ci si sarebbe dovuti trovare a giocare e che aveva messo gli aquilotti con un piede sul precipizio. Arriva così l’epilogo peggiore possibile di una stagione che ha fatto acqua da molte parti e in cui è più che evidente che qualcosa sia andato storto.
Parabola inesorabile
La Nazione prova ad analizzare almeno i motivi più evidenti: il mercato di gennaio fallimentare, il digiuno di Nzola, le sole nove riserve portate al Mapei (con tre portieri) e senza difensori. I 13 miseri punti conquistati nel girone di andata sono una media da retrocessione diretta, che vale la ramanzina della Curva al triplice fischio.
Tre menzioni
Il quotidiano riparte poi da tre nomi da “salvare”: Bourabia, che gioca con una fasciatura in testa con una volontà che qualche compagno non ha, Ferrer che ci mette la grinta pur non avendo quasi mai giocato e poi Verde, per lacrime che non smettono mai. Adesso non resta che rimboccarsi le maniche, sperando che con la Serie A sia solamente un arrivederci.
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