E così siamo arrivati alla fine di questo binario sempre più battuto fra la Liguria e la Romagna. Un esilio forzato, dettato da un restyling necessario per il Picco, la casa della promozione storica di questo Spezia in Serie A. La speranza di salutare il freddo e piovoso dicembre con l’appuntamento con un’altra delle big nello stadio spezzino è gradualmente sfumata, accontentandosi ancora dell’impianto cesenate: bello, per carità, ma davvero troppo lontano dall’essere chiamato casa. Sia per l’effettiva distanza in termini di ore e chilometri, sia per il valore affettivo. E pur senza tifosi, è inevitabile che questa componente sia influente eccome. Due punti in cinque partite, vittoria che manca da tante sfide interne, primi tre punti in A ancora rinviati, cinque reti segnate e dodici subite lo score fatto registrare nella terra bianconera. E pazienza se il calendario in Romagna ha portato nell’ordine Sassuolo, Fiorentina, Juventus, Atalanta e Lazio, non proprio le ultime arrivate. Le prestazioni non sono mancate, a differenza dei risultati, segno che la squadra lotta ed è viva. In attesa dei meritati frutti e… del ritorno al Picco.
Curiosità, se vogliamo. Il trend del giocare lontano dal proprio stadio di casa è stato già sperimentato da altre formazioni e ha coinvolto anche il Crotone. Parliamo proprio del prossimo avversario delle Aquile, che in quella stagione 2016/’17, la prima in A, fu costretto ad emigrare a Pescara per le prime partite di campionato. Allora i calabresi furono più fortunati: giocarono solo tre partite in Abruzzo, raccogliendo due sconfitte (contro Genoa e Atalanta) e un solo punto nell’1-1 con il Palermo. Frutto di un calendario più “favorevole”, ma con l’handicap maggiore che allora i tifosi c’erano eccome sugli spalti e per una piazza calda come quella rossoblu fu una mancanza non da poco…
Fu proprio quel Crotone dell’ex aquilotto Nicola che fece parlare di sé per l’incredibile impresa della salvezza a scapito dell’Empoli, con un recupero che ebbe del clamoroso, prima della retrocessione maturata l’anno successivo. Anche per l’effetto Scida, cruciale nello spingere la squadra. Storie di calcio, speciali come quella del club bianco.
Ora, però, è tempo di guardare avanti, a partire proprio da Crotone. Una gara che nella scorsa Serie B segnò un punto di svolta nella risalita dello Spezia verso la Serie A, una gara che vedrà opposta alle Aquile l’unica squadra ad aver fatto peggio in casa con 1 solo punto conquistato. E che, corsi e ricorsi storici, fu l’ultima esiliata della nostra Serie A prima dei ragazzi di Italiano.
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