Per Leonardo Semplici si aprono possibilità future all’estero, ma il tecnico attende. Come scrive Il Secolo XIX, al momento, nonostante le richieste d’interviste, non vuole aggiungere nulla a quanto detto nella conferenza stampa di addio a Reggio Emilia. Il tecnico di Tavarnuzze non ha ancora metabolizzato la retrocessione, resta molto rammaricato, senza se e ma. Si è incontrato nella settimana post spareggio del Mapei, con Macia e Melissano e le parti, con una stretta di mano, hanno scelto strade diverse senza alcun rancore. Una stagione no, per un allenatore che sul campo non aveva mai vissuto una retrocessione e che ha avuto l’onestà intellettuale, anche se sollecitato, di non trovare altri colpevoli se non lui, assumendosi, lui veramente, ogni responsabilità.
Morale a terra
Ancora oggi resta dispiaciuto per com’è uscito dalla storia di un club con il quale avrebbe voluto fare un lungo percorso. Tante le recriminazioni, pari l’amarezza. «Andare in B per un punto che potevi fare in una decina di partite, e per una regola, quella dello spareggio, cambiata dopo tanto tempo», disse tempo fa cercando di fotografare il significato di una retrocessione. Ha già detto no ad un paio di offerte, magari non molto interessanti. Due anni fa e quest’anno, prima di Pasquale Marino e poi di Andrea Mandorlini (che ha poi accettato), era entrato nell’orbita del Cluji in Romania.