Dire che il nuovo logo non abbia strappato applausi è quasi fare un complimento a un rebranding che in casa Spezia ha portato a molte più critiche che favori. Nelle ultime ore in molti hanno preso posizione in merito, dal sindaco Peracchini alla Curva Ferrovia, ma il pensiero quasi unanime è quello di rifiuto della nuova scelta grafica delle Aquile. Il tema si è poi spostato sul Nazionale e anche all’estero e da questo punto di vista non si può dire che non si sia parlato di Spezia.
Poca Tradizione, molto futuro
Il Secolo XIX ha chiesto oggi un parere ad Alberto Pandullo, che aveva disegnato lo stemma ormai pensionato e oggi richiesto da gran parte della città. “Fino a giovedì guardavo la maglia dello Spezia con un po’ di presunzione – ammette – e sono dispiaciuto per il cambio. Una delle prime cose che dissi a Paolillo (2006) fu di cambiare lo stemma perché mi sembrava vecchio e con un po’ di scaltrezza lo facemmo per certi versi simile all’Inter“. Una scelta che aveva pagato, mentre oggi la società fa i conti con la “rivolta”: “Non sono convinto del nuovo logo, vedo poca tradizione e molto futuro, forse anche in eccesso. E il paradosso è che per molti non rappresenti l’avvenire ma un periodo nefasto della storia” conclude.