È stato a tutti gli effetti il primo acquisto ufficiale della stagione 2023/’24. Rachid Kouda ha così una grande opportunità di misurarsi con la Serie B e con la piazza dello Spezia, una società che a detta di molti può lottare per l’immediata risalita in A. Il club aquilotto lo ha annunciato ieri attraverso i propri canali, ma quella per il talento classe 2002 ha tutti i crismi di un’operazione interessante e lungimirante. Il ragazzo ha qualità e l’operazione (a costo piuttosto abbordabile) potrebbe consegnare ai liguri un prospetto dall’avvenire decisamente interessante. Per conoscere meglio il centrocampista abbiamo chiesto un parere in esclusiva all’attuale Direttore Generale del Picerno Vincenzo Greco, che a sua volta aveva fortemente voluto Kouda per la Serie C nella scorsa stagione.
Direttore, ci racconta che giocatore è Rachid Kouda?
È un giocatore che ho seguito negli anni, sin da quando era nel settore giovanile dell’Atalanta. Poi alla Folgore Caratese ha incontrato il nostro attuale allenatore Emilio Longo e quando lui è venuto al Picerno nella costruzione della rosa ho fatto proprio il nome di Rachid, che già conosceva. Così ho portato avanti la trattativa e ho fatto di tutto per portarglielo, strappandolo anche alla concorrenza di altre società. Innanzitutto è un ragazzo d’oro, umile ma anche grande professionista. Sin dal primo giorno si è sempre allenato al massimo con serietà e dedizione, ha anche doti fuori dal comune. Sono certo che da noi abbia fatto il primo step per andare in una categoria superiore e il suo percorso continuerà ancora fino a una maglia importante in A.
Ci racconta com’è nata la trattativa con lo Spezia? Sul ragazzo c’erano parecchi interessi…
Sì, a dire la verità fra A e B avevamo una ventina di squadre che hanno chiesto informazioni. La trattativa in realtà nasce a novembre-dicembre, con lo Spezia ancora in A. E dico questo: anche se il club fosse rimasto in massima serie avrebbe fatto di tutto per comprarlo. Io ho chiesto garanzie soprattutto sul futuro di Kouda, perché la nostra società non aveva bisogno di vendere per monetizzare. Lo abbiamo fatto prima di tutto per dargli l’opportunità e per creare un rapporto con una società prestigiosa e di categoria superiore. Diciamo che lo Spezia è la squadra che ha puntato di più sul giocatore e ci ha dato maggiori garanzie, vuole tenerlo in Serie B e se così non dovesse essere il Picerno sarà favorito per un eventuale nuovo prestito.
Quale ruolo predilige a centrocampo? Può sposarsi bene con un ipotetico 3-5-2 o 4-3-3?
È una mezzala e in un centrocampo a tre è il giocatore ideale. Al Picerno l’anno scorso si è sacrificato molto perché non ha giocato sempre nel suo ruolo originario: abbiamo iniziato con il 4-3-3 e poi abbiamo dovuto adattarci a un 4-2-3-1, in cui Kouda ha fatto spesso l’uomo dietro la punta e qualche volta anche da attaccante esterno. Ha disputato 32 gare e non ricordo una gara in cui sia stato sotto la sufficienza, ci ha soddisfatto moltissimo.
Da quello che ci dice non sarebbe stupito di vederlo subito a suo agio nel palcoscenico della B.
Assolutamente non sarei stupito. Sono convinto che con la sua umiltà e capacità di adattamento non avrà problemi e se lo Spezia giocherà con il centrocampo a tre avrà un impatto importante sin da subito.
Se dovesse dare un consiglio al ragazzo, quale sarebbe?
Posso solo dirgli di rimanere umile e continuare con la caparbietà che ha avuto fin qui e proseguire con la scalata nella sua carriera.
Conosce Massimiliano Alvini? Che tecnico è per lo Spezia?
Lo conosco per averlo affrontato qualche anno fa quando io ero al Lumezzane e lui allenava l’Albinoleffe. L’ho seguito tanto, è arrivato in club blasonati vincendo campionati ma anche attraverso la gavetta, passando per step e superando le categorie più basse fino a società importanti come lo Spezia.