Il prossimo avversario dello Spezia continua a lavorare duramente per risollevare la propria classifica. In vista della gara di Crotone, La Nazione ha intervistato l’ex allenatore aquilotto Gigi Cagni, che nel 2013 portò via 3 punti allo Scida in una gara fondamentale per la salvezza. L’ex tecnico ricorda come lo Spezia, in quel momento, fosse reduce dalla sconfitta con la Pro Vercelli e da un ritiro a Coverciano: “Il DS Vitale mi raggiunse dicendomi che avevo rischiato l’esonero. Ci fu un bel discorso con la squadra e vincemmo 2-0 a Crotone“.
Sette anni dopo, però, il palcoscenico è quello della Serie A e i punti pesano – se possibile – ancora di più: “Lo Spezia ha un gioco, la sconfitta con la Lazio è conseguenza di ingenuità normali per una neopromossa con tanti elementi nuovi per la categoria. Se fossi Italiano andrei in Calabria per giocarmi bene la partita. Rispetto per il Crotone, ma le prestazioni avvantaggiano gli aquilotti, che potranno giocarsi alla grande questo match” la convinzione di Cagni. Con la speranza che si possa sbagliare meno davanti migliorando l’apporto in zona gol, ma anche di migliorare nel non prendere i contropiedi. Secondo il tecnico è necessario mantenere maggiore attenzione in caso di possibili errori.
Dieci punti in classifica, che accreditano le Aquile in pieno per centrare la salvezza. A dirlo i numeri e le gare disputate: “Lo Spezia non ha mai rubato niente, ha dimostrato tanto” le considerazioni dell’allenatore. Che su Italiano ha le idee chiare (come Ivano Rotoli ai nostri microfoni): “Merita tanti complimenti, sa sviluppare il 4-3-3 molto bene. Il Picco? Giocare sul proprio campo aiuta sempre, si conoscono le misure. Peccato non ci sia la gente, sarebbe stato incredibile“.
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