È arrivata ieri la lettura delle motivazioni delle sentenze del Collegio di Garanzia del CONI relative alle nuove esclusioni di Reggina e Lecco dalla prossima Serie B. La Gazzetta Dello Sport racconta di come l’accoglimento del ricorso del Perugia abbia fatto storcere il naso a molti, visto che i blucelesti risultano esclusi per la perentorietà dei termini per presentare la domanda di iscrizione alla B. Regole non rispettate al millimetro, dunque, anche se la difesa del Lecco aveva optato per l’impossibilità del club di Di Nunno di rispettare le scadenze vista la particolarità del momento (play-off cominciati in ritardo di 10 giorni). Da regolamento, il termine per i requisiti strutturali era il 15 giugno, con possibilità di aggiunte fino al 20, ma la finale play-off si è giocata il 18. La difesa si basa sul fatto che la FIGC non abbia cambiato i termini di iscrizione a fronte di soli due giorni disponibili invece dei canonici nove.
Strada in salita
Ad oggi, ricorda la rosea, il Lecco sarebbe addirittura in D, anche se la strada è ancora lunga. Lunedì 24 ci sarà un nuovo Consiglio Federale per delineare la graduatoria delle formazioni possibili da riammettere in B, anche se pure il Perugia (che ha presentato domanda proprio al posto del Lecco) sembra non abbia tutti i requisiti a posto per il Curi. La Federazione, ad oggi, ha intenzione di attendere l’ultimo grado di giudizio non sportivo, ovvero il Consiglio di Stato del 29 agosto: prima ci sarà il ricorso al TAR di Lecco e Reggina con sentenza il 2 agosto. Facile pensare che il campionato debba slittare nella partenza, in una situazione oggettivamente difficile per tutte le società già coinvolte.