Ha salutato lo Spezia ieri, anche se nella realtà lo ha già fatto da molte settimane. Non era un mistero che Mbala Nzola non sarebbe rimasto in maglia bianca e così ieri sera ha raggiunto Firenze per sostenere (oggi) le visite mediche. I Platek incassano 13 milioni dalla sua cessione e mettono a bilancio un’altra corposa plusvalenza dopo quella per Kiwior di gennaio. Il Secolo XIX ripercorre oggi in breve la storia dell’angolano allo Spezia, durata 102 partite, 35 gol e 7 assist, sottolineando anche l’importanza dell’agente Branchini nella buona riuscita della trattativa.
Intuizione
Nzola era arrivato nel Golfo nel 2019, voluto da Angelozzi e Italiano: lui è in rotta col Trapani e arriva in prestito con riscatto a 750.000 euro. Con 6 gol in 17 gare trascina le Aquile in A, ma non viene riscattato: si aspetta il fallimento dei siciliani che arriva puntuale. Il 7 ottobre 2020 rieccolo in Liguria, con una grande stagione da disputare con Italiano. Poi, nel 2022, ecco la famosa opzione unilaterale sul contratto che permette ancora la permanenza fino al 2024. Quindi, la stagione più buia con Thiago Motta in panchina, totalmente da buttare: a quel punto si cerca di venderlo in ogni modo ma la dirigenza decide di crederci rifiutando richieste russe e turche, Gotti lo riabilita. La stagione è travagliata e difficile e anche l’attaccante arriva a segnare l’ultima rete ad aprile dopo una grande stagione, sbagliando il rigore amarissimo dello spareggio, tanto grande quanta la riconoscenza del rinnovo sottoscritto a maggio. Una mossa che permette ora allo Spezia di sorridere. Tanti gol, qualche colpo di testa: Nzola resta e resterà nella storia spezzina.