Alla conferenza stampa di presentazione del nuovo attaccante dello Spezia Mirko Antonucci, sono intervenuti anche il Chief Football Officer Eduardo Macia e il DS Stefano Melissano. Le loro dichiarazioni riguardano principalmente i temi di mercato di quest’estate dello Spezia. Tema centrale anche Nzola, per il quale a breve dovrebbe arrivare l’ufficialità del passaggio alla Fiorentina.
Le parole di Macia
Su Nzola e Holm: “Siamo molto contenti soprattutto per il ragazzo, perchè al termine di una serie di trattative e nonostante diverse richieste importanti, siamo riusciti a trovare l’accordo con la Fiorentina, accontentando anche il desiderio del calciatore. Holm? Abbiamo richieste da club importanti, ma questi club sanno che noi non abbiamo messo calciatori sul mercato, tranne coloro che non hanno spazio nel progetto attuale, pertanto devono accontentare le condizioni che il Club ha messo per farlo uscire e le richieste del ragazzo.”
Sulla rosa: “Abbiamo una rosa costruita all’80/85% e in questo momento dobbiamo da un lato aiutare a trovare una sistemazione ai calciatori che al momento non fanno parte della scelta tecnica attuale e dall’altro stare vigili sul mercato, anche perchè in caso di offerte importanti, come abbiamo sempre detto, non possiamo frenare la carriera di un calciatore e a quel punto lavoreremo per portare una soluzione che alzi ulteriormente il livello della squadra. Cerchiamo di lavorare con un’idea di concetto: per migliorare l’incisività davanti alla porta non serve necessariamente un’attaccante, ma serve migliorare tutta l’intelaiatura, e lo stesso vale per la solidità difensiva, anche perchè non è tanto il singolo calciatore a fare la differenza, ma l’identità della squadra.”
Sul mercato dello Spezia: “Il nostro mercato è iniziato con l’uscita di Agudelo, dopo la quale abbiamo lavorato per dare a mister Alvini un’ossatura di squadra importante, inserendo diversi giocatori nuovi che sono andati a rinforzare la rosa; è chiaro che dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra la sostenibilità, l’allestimento di una squadra di livello e creare entusiasmo e diffondere un messaggio positivo all’interno del gruppo, nella società e nella piazza e per farlo bisogna lavorare con attenzione, e non sparare tutte le proprie cartucce in una volta sola, altrimenti il gioco finisce subito e si rischia di farsi male.”
Sui nomi fatti: “È normale che durante il mercato si accostino tanti nomi al Club, ma a prescindere dal nome del calciatore, quello che conta è la sua personalità, la sua adattabilità all’idea di gioco che il tecnico vuole intraprendere e la voglia che ha di giocare qui; tante volte un giovane affamato può essere più determinante di un calciatore fatto e finito, l’importante è scegliere nel modo giusto, soprattutto per quanto riguarda le necessità della squadra”.
Le parole di Melissano
“Quando si tratta l’aspetto economico è importante non solo valutare le entrate, ma valutare l’insieme degli investimenti globali che il Club sostiene e non si deve pensare solo al rettangolo verde: dobbiamo lavorare per la solidità della società, per la sua sostenibilità presente e futura e non pensare a fare all-in in un’unica soluzione, perchè quello che conta in primis è la salute dello Spezia Calcio a lungo termine. Il nostro obiettivo è chiaro, stiamo lavorando per quello, ma è giusto passare il messaggio che si può lavorare bene e con intelligenza, senza entrare in loop pericolosi per il futuro”.
Balle! Altrimenti cedevate nonno Ekdal che pesa circa 1,5 milioni all’anno sul bilancio della società, nonostante in apporto discontinuo ed insufficiente.
In realtà avete cambiato i giocatori portati dalle vecchie gestioni per quelli dei procuratori amici. Non si spiega altrimenti il fatto che teniate Ekdal ed altri e cerchi
ate di liberarvi di Bourabia.
lo Spezia non centrerà la promozione in A. Sono troppi gli addetti ai lavori che non fanno nemmeno una citazione sullo Spezia tra le favorite …. e pensare per l’ennesima volta (la centesima, se non ricordo male) di essere sempre la “sorpresa che stupisce il mondo” ormai sa un po’ di fiabesco. Solitamente i quotisti dei più grandi concessionari per le scommesse sugli eventi sportivi difficilmente sbagliano. Per loro, sbagliare (anche di poco) vuol dire rimetterci una barcata di quattrini
e così se ne andrà in anonimato il primo anno da retrocessa, quello con la maggiore spinta emotiva di rivincita. I prossimi anni sarà un vivacchiamento da “pio bove” fino a quando le chiavi della società (fallita) ritorneranno al Sindaco della città e imploreremo che ci facciano ripartire almeno dalla serie D
GABRIELE RIPRENDITI IL TUO SPEZIA