18 Dicembre 2020 - 15:30

L’avversario – Più pazza e forte che mai, la macchina Inter è pronta a scalare la vetta

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Al suo arrivo in terra milanese, sponda Inter, Antonio Conte si presentò con una promessa: basta pazza Inter! Un messaggio chiaro, forte, degno del personaggio, a voler sottolineare come, con il suo arrivo, le piroette nerazzurre avrebbero avuto fine. Via allora l’inno dallo stadio, mercato rivoluzionato a suon di tambureggianti richieste e tanta dedizione sui campi d’allenamento. Ma in un anno di mezzo di era Conte è davvero sparita la pazza Inter? A giudicare dai risultati no, anche se in epoca di coronavirus non è di certo semplice soppesare questo particolare cammino. Un ottimo secondo posto, a un solo punto da una Juve tutt’altro che irresistibile, l’eliminazione dalla Champions e la conseguente finale di Europa League persa in maniera rocambolesca contro il Siviglia, oltre all’uscita in semifinale in Coppa Italia per mano del Napoli, non possono di certo essere ritenuti risultati indimenticabili, anche se comunque in grado di lasciare un segno positivo rispetto alle scorse annate.

INTER-SPEZIA: LA DESIGNAZIONE ARBITRALE

Rimasto dalle parti di San Siro, con i più ormai sbilanciati ad ufficializzare Massimiliano Allegri, Antonio Conte è tornato, nel bene e nel male, ad essere il protagonista di questa pazza Inter, raccogliendo in questi mesi notevole materiale da offrire alla stampa: continue martellate alla società, caso Eriksen ed eliminazione dall’Europa dopo l’ultimo posto nei gironi di Champions. E così, ora, nonostante le consuete smentite e i sorrisi carichi di nervosismo, l’obiettivo dell’allenatore leccese è rimasto solo uno: vincere il campionato dopo nove anni di dominio juventino. Un risultato a portata di mano anche perché il forte equilibrio del torneo e una Juve partita col freno a mano sono armi da sfruttare. Reduce dalla sofferta vittoria contro il Napoli e dal tre a uno in rimonta di Cagliari, l’Inter attenderà dunque lo Spezia da seconda forza del campionato a quota 27, a una sola lunghezza dai cugini milanisti. Tra i punti di forza dell’insostituibile 3-5-2 sicuramente un attacco guidato da un Lukaku in stato di grazia – già dieci le reti messe a segno dal belga – oltre a un centrocampo solido dove i vari Brozovic (recupera?), Barella e Darmian recitano la parte dei leoni. Malino invece la difesa – una novità per le squadre allenate da Conte – perforata troppe volte, 15 per l’esattezza (nonostante il miglioramento attuale).

Ad ogni modo, numeri a parte, l’Inter è sicuramente una delle corazzate più forti ed organizzate d’Europa. Di questo passo, o quest’anno o comunque in un futuro non troppo lontano, qualcosa di importante da aggiungere alla bacheca dei trofei arriverà senz’altro.

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