5 Ottobre 2023 - 09:58

Ora serve pedalare: guardare il passato per degli appunti

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Testa bassa e pedalare, accantonando amarezze e delusioni per l’ennesimo esilio in quel di Cesena, focalizzandosi su quanto detto da Alvini. Questo lo spirito che dovrà animare gli Aquilotti nel derby con il Pisa, ancora una volta al Manuzzi di Cesena, uno stadio non certo benevolo nel quale i bianchi, nelle gare disputate per l’indisponibilità del Picco hanno raccolto la miseria di un punto lo scorso 26 settembre con il Brescia. A corredo ben due sconfitte contro Como e Reggiana. Come scrive La Nazione, mai la gioia dei tre punti nelle gare ‘casalinghe’ – si fa per dire – disputate in terra romagnola, uno stadio che è una sorta di tabù. Alvini e i suoi uomini dovranno compiere, dunque, un’autentica impresa per sfatare la tradizione negativa del ‘Manuzzi’, magari affidandosi al ricordo della splendida vittoria per 2-1 che i bianchi di mister di Di Carlo conquistarono ai danni del Cesena, nella gara playoff di B del 24 maggio 2016. Guardare la prodezza di Postigo all’85’ e trarre da essa forza e coraggio per ripetere l’impresa.

Il passato per trarre spinta

Gli Aquilotti potranno poi trarre un’ulteriore spinta dai corsi e ricorsi storici. Nel campionato storico 2019-20, quello della promozione in Serie A, la formazione aquilotta allenata da Italiano ebbe un inizio tragico, con soli 4 punti all’attivo dopo 7 giornate in conseguenza di una vittoria, un pareggio e ben 5 sconfitte. Un ruolino di marcia che proiettò le Aquile in piena zona retrocessione. Poi la svolta, all’ottava giornata, con la vittoria di Pescara per 2-1 targata Bartolomei e Gudjohnsen. Ora come allora i bianchi di Alvini hanno avuto un approccio al torneo molto negativo, addirittura peggiore di quello dello Spezia di Italiano, con soli 2 punti totalizzati alla 7ª giornata (anche se in questo caso manca una partita), frutto di 2 pari e 4 ko consecutivi. Anche in questo caso, però, all’ottava giornata, il ritorno alla luce con la vitale vittoria ottenuta in trasferta contro la Feralpisalò, sempre per 2-1. Per una classifica che, come 4 anni fa, pone le Aquile in zona playout. L’aspetto confortante, dal quale lo Spezia dovrà trarre stimolo e forza, è lo straordinario ruolino di marcia che la squadra di Italiano, dopo quel successo all’Adriatico, impose al campionato, rimontando posizioni su posizioni, fino al terzo posto finale. Una bella prospettiva che gli Aquilotti, seppur silenziosamente, restando ancorati alla politica dei piccoli passi e dell’umiltà, vorrebbero ripetere, fermo restando che la priorità, allo stato attuale, resta la salvezza. I sogni non costano nulla, per trasformarli in realtà gli uomini di Alvini dovranno fare come i loro predecessori: cuore, grinta, sudore e tecnica. 

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