Spezia-Pisa si presenta alla nona giornata come una sfida tra due squadre che non sono partite rispettando le aspettative di inizio campionato. Anzi, potremmo aggiungere che se il Pisa, che in estate ha attuato una vera e propria rivoluzione tattica e ideologica, sta rendendo meno di quanto sperato, lo Spezia sta facendo peggio. I liguri, tornati in Serie B dopo un triennio trascorso in Serie A, in sette partite giocate hanno ottenuto la prima vittoria soltanto la scorsa giornata contro la Feralpisalò. Per il resto, due pareggi e ben quattro sconfitte, per un totale di cinque punti in classifica (tre in meno dei nerazzurri), per un sedicesimo posto in classifica che attualmente varrebbe i play-out. Numeri insufficienti, considerando la griglia di partenza del campionato, e il fatto che, oltre a non aver perso gran parte dell’ossatura dello scorso campionato, nel calciomercato sono arrivati sul Golfo dei Poeti pezzi pregiati, soprattutto in attacco, come Luca Moro e l’attaccante vicecampione del mondo u-20 e campione d’Europa u-19 Pio Esposito.
Questione di similitudini
Oltre a una classifica non di livello, anche il numero di gol segnati è lo stesso: appena sei. A differenza dei nerazzurri però, queste reti sono arrivate quasi esclusivamente dagli attaccanti: due da Moro e una rispettivamente da Esposito e Antonucci. Ma, tornando alle similitudini, così come il Pisa, i bianconeri liguri hanno mostrato in questo avvio una grande difficoltà di reagire a un gol subito, riuscendo difficilmente a ribaltare una situazione di svantaggio. Anche la costruzione di gioco ha evidenziato limiti notevoli: come analizzato ieri sempre da La Nazione, lo Spezia (assieme al Catanzaro) è la squadra che tiene maggiormente il possesso del pallone (57%), senza però tessere trame sperate, nonostante una mediana composta da giocatori di livello come Salvatore Esposito e Bandinelli. Ragione per le quali quella con il Pisa rappresenta un crocevia quasi cruciale per la stagione dei liguri.