15 Ottobre 2023 - 10:28

Alvini e il sogno Serie A: a lezione di Guidolin e Italiano

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La salita è impervia, ripida a tratti, ma qualcuno è già stato in vetta. Andare oltre l’ultimo campo, a giocarsi la possibilità di salire in Serie A nonostante un avvio fatto di stenti, è possibile. Così come lo è arrivare direttamente alla cima senza disputare turni supplementari. Le vie sono due, entrambe difficili. È innegabile. Ma qualcuno prima di Massimiliano Alvini ce l’ha fatta. Ha guidato la spedizione oltre le difficoltà di inizio stagione ed è arrivato a maggio con le braccia al cielo e gli occhi gonfi di lacrime di gioia.

I modelli da seguire

Il primo a cimentarsi nell’impresa fu Francesco Guidolin. Raccolse dalle mani di Luigi Cagni un Parma che faticava a ingranare. Cinque punti in appena sei partite furono giudicati pochi per una rosa che annoverava giocatori del calibro di Cristiano Lucarelli e Alberto Paloschi. Eppure anche Guidolin stentò, raccogliendo solo due punti. E all’ottava giornata di Serie B, i ducali avevano solamente un punto in più rispetto allo Spezia di Alvini. Tuttavia, qualcosa scattò e i gialloblù presero il volo. Dall’istituzione dei play-off nella stagione 2004/05, furono la prima squadra a centrare la promozione in Serie A dopo un avvio difficile. A onore del vero ci riuscì anche il Treviso, quattro anni prima. Ma l’ingresso nel massimo campionato avvenne dopo una serie di vicissitudini extra-campo che colpirono Genoa, Torino e Perugia. Perciò il Parma, a diciannove anni dall’istituzione della cadetteria così come la conosciamo, rimane l’unica squadra ad aver tagliato il traguardo diretta da una situazione simile a quella vissuta oggi dagli aquilotti. Ma non è tutto. Perché Alvini ha una seconda opzione. Un altro esempio da seguire, più vicino nel tempo e di cui molti nella stessa società di via Melara hanno memoria. Anche Vincenzo Italiano, infatti, riuscì a scalare la montagna. Si trovava esattamente nella posizione in cui il tecnico di Fucecchio staziona al momento. La squadra non ingranava, l’allenatore era più che in bilico e i punti, solo 7 in 8 giornate. Dopo Pescara, però, tutto cambiò. Il resto è storia. Gyasi e compagni infilarono un filotto di partite senza sconfitte e salirono fin sopra il gradino più basso del podio. Entrarono ai play-off e li vinsero, eliminando le quotate Chievo Verona e Frosinone.

Le possibilità sono ancora vive

D’altronde, la formula dell’off-season spesso lascia spazio a miracoli. Ci andarono vicine Sassuolo ed Empoli tra 2011 e 2013. La prima, che dopo otto giornate aveva solamente 7 punti, si giocò gli incontri finali per salire in A ma non vi riuscì. Lo stesso destino toccò alla seconda, che dopo lo stesso numero di turni aveva solamente quattro punti. Da quando le partite a eliminazione diretta sono state riformate, poi, diverse squadre hanno compiuto grandi rimonte concedendosi la possibilità di centrare la massima serie. Perciò, sognare non è ancora precluso. Certo non si può vivere dormendo, cullati dalla fantasia. Lo scotto della realtà va pagato e l’undici di Alvini ha già abbondantemente strisciato la carta in queste prime giornate. Però lo spazio per rientrare c’è ancora. Lo dicono i numeri, nonché la storia dei precedenti campionati. Qualcuno, quindi, ha già tracciato la via. E sapere di poterlo fare, in un momento come questo, non può che essere d’aiuto a una squadra che, con accorgimenti tattici e caratteriali, sta provando a riemergere dalle ceneri di una drammatica retrocessione.


2 thoughts on “Alvini e il sogno Serie A: a lezione di Guidolin e Italiano

  1. Italiano deve ringraziare lo spezzino Vignali se no con il c …che saliva , anche perché non è andato in A diretto( quattro anni che facevamo i play off) e poi ha visto bene di scappare , tanto sapeva che nn potevamo restare in A. Qui adesso la società è diversa sono tirchi peggio dei liguri e due soldi nn li spendono, in A hanno fatto una squadra da serie B e in B una squadra da serie C a sto punto la fortuna è insperata

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