È considerata “a basso rischio”, ma Spezia-Cosenza è comunque ritenuta una partita da tenere sotto occhio per tutta una serie di motivi, a cominciare dallo storico gemellaggio esistente fra i tifosi calabresi e quelli del Genoa, rivali di quelli aquilotti. Come scrive La Nazione, un tema affrontato in sede istituzionale fra forze dell’ordine e Spezia Calcio al momento di prendere le decisioni relative alla modalità di acquisti dei biglietti della partita, che prevede alcune limitazioni.
Le limitazioni
A toccare con mano le conseguenze sono stati i tifosi, che ieri mattina hanno cercato di acquistare in prevendita i biglietti per il primo match delle Aquile al Picco (in versione dimezzata) dopo mesi di esilio a Cesena. Come peraltro già accaduto in altre occasioni in passato, l’acquisto online e alle rivendite autorizzate era subordinato al possesso della Eagle Card, ma con la possibilità di prendere un solo biglietto anziché i 4 consueti: immediate le rimostranze di quei tifosi abituati ad andare allo stadio in famiglia, usando come sempre il solo nominativo del titolare della Eagle Card. Proteste arrivate alle orecchie anche dello Spezia Calcio, che si è attivato per risolvere il problema. L’altra limitazione riguarda la vendita dei biglietti direttamente sabato ai botteghini del ’Picco’, dove non servirà la tessera del tifoso, ma avverrà il consueto controllo dei documenti di identità. Nessuna prescrizione per i tifosi spezzini, vietata invece la vendita dei biglietti ai residenti delle province di Genova, Savona e Imperia, precauzione legata proprio al gemellaggio Cosenza-Genoa.
Il problema
A Cosenza non è invece andata giù la scelta di limitare l’acquisto dei tagliandi del settore ai possessori della ’tessera del tifoso’. La società calabrese in nota sul suo sito web ha informato di aver chiesto ufficialmente la rimozione della limitazione per i propri tifosi.