Il Secolo XIX dedica oggi un approfondimento a Luca Moro, l’attaccante dello Spezia che dopo la splendida doppietta della prima giornata si è perso. Il classe 2001, arrivato in estate dopo aver contribuito alla promozione del Frosinone, è in netta difficoltà e non se ne capiscono le effettive origini. Il problema, almeno sul campo, sembra iniziato dopo il nefasto rigore sbagliato a Catanzaro: un errore certamente grave, ma umano. La sensazione è che da lì in avanti il ragazzo non sia riuscito a riprendersi, nonostante la fiducia ampia riposta in lui da tecnico e dirigenza. Anche il suo digiuno da un lato ha scombinato i piani tattici di Alvini, oltre che la classifica, decisamente piangente a poche ore dal recupero col Lecco. Le 8 reti totali all’attivo sono il secondo peggior attacco della categoria, con due segnate proprio dall’ex Catania.
Si è perso
Il suo rendimento spicca all’interno di un gruppo che seppur con alti e bassi nei singoli si è almeno rinvigorito e anche per questo spesso e volentieri il giovane Pio Esposito ha trovato i gradi di titolare a suo discapito. Moro è stato assente con il Como, mentre nelle altre partite in cui ha giocato (contro Venezia, Reggiana, Brescia soprattutto) non è mai riuscito a incidere. Eppure le sue doti – è evidente – sono nettamente superiori a quanto mostrato in campo: a 22 anni il centravanti ha 4 presenze in Nazionale U20, 1 gettone in U21 e la promozione in A (6 reti in 35 apparizioni, 23 volte titolare). Numeri e rendimento che facevano ben sperare per l’annata successiva sempre in cadetteria, ma almeno per ora sono dati rimasti solo in potenza. Con lo Spezia è apparso spesso lento, macchinoso, indeciso, nonostante anche sentendo lo staff tecnico non abbia problemi fisici. Il quotidiano specifica come nei giocatori giovani i periodi difficili esistano, ma spesso l’autostima si ritrova con la rete: aver sbagliato un altro rigore in Coppa Italia contro il Sassuolo non lo ha certo aiutato.