Sulle colonne de La Nazione oggi in edicola troviamo oggi una bella intervista all’ex aquilotto Giuseppe Mastinu. Il trequartista, oggi alla Torres, ha conosciuto da vicino D’Angelo con la maglia del Pisa ma soprattutto allo Spezia si vestì dell’aurea eroica della promozione in A del 2020 con 76 presenze complessive. Un allenatore giusto al momento giusto, il primo pensiero del calciatore, che conosce bene sia la passionalità della piazza che del tecnico: “Tira fuori il meglio dai calciatori anche se non è subito facile trovare sintonia. Ha grandi valori, vede il calcio sul piano sentimentale e Spezia vive di questo” spiega. Un uomo da Picco, dunque, che metta la squadra davanti a ogni cosa.
Ossigeno
Ovviamente, la sciagurata posizione di classifica ha portato a un clima pesante da cui non è facile uscire: “Il Picco deve tornare ad essere un’arma in più, un punto di forza. Quando le cose vanno male serve trascinare la tifoseria dalla propria parte, ma basta poco ai tifosi, che vogliono vedere la maglia sudata. Lo Spezia è forte, ha tanti valori, anche se i meccanismi si devono oliare. Penso che il cambio darà la svolta e D’Angelo reggerà la pressione” la sua convinzione. La speranza, anche per Mastinu, è quella di risalire al più presto la china: “Se i giocatori lo seguiranno arriverà la scossa giusta a risollevare la situazione, con un 4-3-1-2 dinamico entrerà in empatia col gruppo“.
Punti di forza
Anche sui singoli l’ex aquilotto ha le sue scelte: “Antonucci, che ha messo in mostra il 20% delle sue qualità. Stravedo per lui da quando ci ho giocato contro la prima volta“. Con il rimpianto di non essere più tornato, visto il grande affetto: “A D’Angelo rinnovo un grande in bocca al lupo, mentre alla piazza un grande arrivederci”. Con la speranza di salutare di nuovo presto quella che ormai è diventata la sua gente.