Sulle pagine di Repubblica oggi in edicola troviamo un’intervista a Marco Rossinelli, doppio ex di Sampdoria-Spezia. Aquilotto di nascita, ma allo stesso tempo icona blucerchiata, ha vissuto esperienze memorabili in entrambe le piazze. Di seguito le parti salienti delle sue dichiarazioni, in particolar modo sul derby tra la Sampdoria e lo Spezia.
Le parole di Rossinelli
Fosse stato per me, sarei rimasto a vita. Era difficile non trovarsi bene alla Sampdoria. La salvezza equivaleva ad uno scudetto, i tifosi erano, sono e saranno sempre eccezionali, si è visto ancora una volta in questi ultimi due anni. Il derby di venerdì? Lo scorso anno ho pregato per la salvezza della Sampdoria, dopo due risultati utili la situazione psicologica è migliorata e parte favorita. Bisogna, però, valutare l’effetto del nuovo tecnico sullo Spezia, a Pisa ha fatto bene. Pirlo non ha mai allenato in B, una scelta rischiosa, D’Angelo ha esperienza e tanta grinta. E’ un mestiere difficile. Cosa manca a Samp e Spezia? Entrambe mi sembrano carenti di giocatori esperti, i difensori giovani sono un rischio. Servirebbe anche un nucleo italiano, arrivano troppi elementi dall’estero e molti non servono. Il malumore dei tifosi aquilotti? La gente si sta stancando. Hanno venduto Nzola e pensavano di sostituirlo con ragazzini in prestito. Abbiamo criticato Volpi, ma ha messo soldi, è andato in A e regalato un centro sportivo invidiabile, senza chiedere nulla. Chi può cambiare la partita? Verde. Lo farei giocare sempre, anche dieci minuti se non regge di più.
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