L’esterno aquilotto Salvatore Elia è uno dei più utilizzati prima da Alvini e ora da D’Angelo da quando è entrato stabilmente nelle rotazioni dello Spezia. Prima a destra, poi anche a sinistra, l’ex Atalanta ha saputo fornire ottime prove e all’edizione odierna de Il Secolo XIX ha raccontato le sue sensazioni nel momento pur difficile della squadra. Il clima fra club e tifoseria è ai minimi termini, per una contestazione che si protrae da inizio campionato, proprio quando il calciatore è arrivato l’ultimo giorno di mercato. “Il mio rammarico più grande è quello di non aver ancora potuto incontrare in nostri tifosi” racconta. Elia ricorda il vivaio nerazzurro con tanti elementi di livello, poi la Juve Stabia e il Perugia sempre con Caserta, quindi il brutto infortunio di Palermo, ormai solo un brutto ricordo. Una vita in prestito.
Invertire la rotta
Nella sua nuova esperienza allo Spezia, questa volta a titolo definitivo, Elia si dice felice di essere in un club ambizioso, nonostante i risultati stentino ad arrivare. “La situazione non è positiva, ma possiamo invertire la rotta con il nuovo allenatore. Ho sempre affrontato D’Angelo da avversario e penso che stia portando la giusta serenità nel gruppo, ci tiene vivi e tranquilli. Sappiamo che il campionato è lungo, basta vincere due partite e cambia tutto” spiega. L’esterno spiega come lo spogliatoio vivesse già da inizio stagione l’amarezza della retrocessione e ad ogni sconfitta aumentavano gli strascichi: “Così non se ne esce, diventa un loop negativo, se perdi una gara devi resettare“.
Ruolo
Quindi, Elia si concentra sul ruolo ringraziando l’ex tecnico Alvini che lo ha accolto, ricordandolo in maniera positiva senza la fortuna di raccogliere ciò che avrebbe meritato: “Una persona che viveva ogni sfida in modo incredibile, ecco forse anche con troppa tensione“. Nato esterno alto – come ci aveva raccontato il suo agente – sa esprimersi anche da terzino: “Quando prendo palla ho campo aperto, anche se bisogna stare più attenti. Ma nel modulo nuovo preferisco partire da dietro” racconta. E, nel chiudere, il giocatore ha un auspicio, quello di vivere finalmente i suoi tifosi: “Spero di poterli abbracciare al più presto, dimostrando con i fatti quanto teniamo a questa maglia come loro“.