Il Secolo XIX oggi in edicola dedica oggi un importante spazio all’intervista a Loriano Isolabella, politico e revisore dei conti oltre ad essere grande tifoso dello Spezia Calcio. Da parte sua emerge un’analisi sui conti dei Platek e sugli ultimi due bilanci consegnati alla Camera di Commercio, entrambi in passivo per 18 e 7 milioni. Secondo il suo pensiero, per gestire una società di A nella situazione dello Spezia sarebbe servito un capitale privato investito più elevato.
Investimenti
Secondo Isolabella “lo scorso anno il club ha perso almeno una decina di milioni di svalutazione per non investirne 6-8 in più per rafforzare la squadra, mentre in questo la società rischia un collasso finanziario se non raggiungesse almeno il traguardo della salvezza“. Quindi, si dice preoccupato per i dati numerici attorno allo Spezia, spiegando come la società di revisione che si occupa dei bilanci abbia dato del 2023 un quadro di incertezza significativa. “Alti costi di gestione, errori di conduzione, mercati dispendiosi e non produttivi, ingaggi fuori norma, tre allenatori sotto contratto” sono alcuni dei principali elementi che gravano ad oggi sul club, cui si aggiunge la progressiva svalutazione dei calciatori in rosa di pari passo con i risultati deficitari. E poi la chiosa: “La proprietà dovrebbe forse predisporre un aumento del capitale sociale e probabilmente sarebbero necessari anche dei nuovi soci“.
Per il futuro
Infine, secondo Isolabella ci sarebbe un modo per rendere tutto il quadro più chiaro: “All’inizio di ogni campionato la società dovrebbe presentare il budget da stanziare per rinforzare la squadra, come atto di trasparenza. I tifosi acquistano l’abbonamento in base allo spettacolo offerto e dovrebbero sentirsi tutelati in questo” spiega. Augurandosi che lo Spezia non scenda in Serie C: “Con la retrocessione dalla A sono già arrivati problemi, possiamo solo provare ad immaginare quanti altri più gravi ne possano susseguirsi se ce ne fosse un’altra” chiude.
Analisi giusta e spietata che tutti i tifosi equilibrati non possono che approvare, errori di valutazione nei momenti degli investimenti, spese alte per giocatori inefficaci e dirigenza incompetente se aggiungiamo una proprietà lontana ed inesperta, il risultato è quello che abbiamo sotto gli occhi ma con paura maggiore per il futuro.