Ci mette la faccia, ma d’altronde lo fa sempre. Luca D’Angelo è un uomo tutto d’un pezzo e l’ha dimostrato anche nella conferenza stampa di presentazione di Como-Spezia, spiegando in poche righe tutto quello che dalla società non è mai uscito in maniera ufficiale. La strategia di mercato, le condizioni psicologiche di alcuni calciatori, anche la via da seguire, in un girone di ritorno definito da lui stesso da “mezza maratona“.
Parole chiare
Un uomo per reparto, al netto di eventuali altre partenze, la conferma di Amian che si comporterà da professionista, Verde, Moro e Cipot comunque dentro al progetto. Il tecnico ha avuto parole per tutti, chiarendo in un colpo solo tanti dei dubbi e dei non detti creati intorno allo Spezia nelle ultime settimane. Ribadita la sintonia con la società, l’attesa per almeno tre colpi, uno per reparto, oltre a un attaccante che arriverà a prescindere da Moro. Inevitabile che serva fare in fretta, ma la schiettezza e la chiarezza con cui D’Angelo ha parlato testimoniano che in questo momento è lui il vero incentivo a rimanere, soprattutto per i calciatori. Un allenatore che non cerca scuse, alibi o giustificazioni, ma che dice le cose come stanno senza nascondersi. E siamo certi che anche sul mercato si sia fatto sentire in maniera significativa. Toccherà alla società fornire le risposte giuste.
Tutti insieme
Il percorso è certamente arduo e in salita, ma siamo certi che se Verde avesse chiesto la cessione o Moro, Cipot e altri non si fossero allenati con intensità D’Angelo lo avrebbe sottolineato, come ha fatto in altre occasioni. È questa la guida che probabilmente allo Spezia sarebbe servita sin dall’inizio della stagione, vessata oltre che dalle scorie della retrocessione anche dal problema stadio e da un mercato incompleto. È acqua passata, ora conta guardare avanti con un aiuto dai nuovi. In attesa che sia D’Angelo a guidare la risalita, con chi se la sente e non vuole “essere accompagnato alla porta“.
toh in quella società di merda uno con le palle
Caro mister non ti meriti una società così, con un minimo in più di capacità della dirigenza e il tuo lavoro, poteva essere un’altro tipo di campionato. Ora spero che arrivino i giocatori che ti hanno promesso ma scusami finché non li vedo, io di Mangiafuoco e del Gatto e della Volpe non mi fido.