29 Febbraio 2024 - 14:26

Il Bari attende lo Spezia. Con Iachini resta una squadra a due facce

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Domenica contro lo Spezia sarà chiaro se il Bari può ancora inseguire l’obiettivo dei playoff o dovrà penare fino in fondo per salvarsi. Le due sconfitte consecutive in trasferta con Südtirol e Catanzaro hanno fatto ripiombare nella mediocrità una squadra che sul piano motivazionale sembrava avere avuto la scossa che serviva con l’avvento in panchina di Beppe Iachini. E invece dopo le due vittorie di fila al San Nicola, contro le ultime due in classifica, tutti i nodi di questa tormentata stagione sono tornati al pettine, riportando il Bari in quel limbo che da mesi sembra il suo habitat naturale. Ma come scrive La Repubblica, il campionato di B si deciderà da marzo in poi e dunque nelle prossime undici giornate può ancora accadere di tutto. La sensazione netta è che l’obiettivo prioritario dei biancorossi debba essere quello di salvare la pelle, perché certe stagioni, quando pensi di essere forte ed invece non lo sei, possono prendere una piega assai pericolosa. È successo tante volte in B che squadre che pensavano di potere recitare da protagoniste, si siano cacciate in guai irreversibili (basta vedere lo Spezia). Non un fatto casuale, perché in questa categoria correre e lottare è la regola numero uno, a meno che non si abbiano talenti di categoria superiore come nel caso della capolista Parma.

Iachini lavora sulle problematiche

Il cambio di modulo adottato al Ceravolo dimostra ancora una volta come sia difficile trovare il vestito giusto ad un organico costruito male e corretto in modo approssimativo nel mercato di gennaio. Ma in questa fase del campionato, più che il modulo giusto servirà scendere sempre in campo con l’atteggiamento di chi sta giocando una finale. Ne consegue che non si può più attendere chi sta più indietro sul piano squisitamente atletico. Iachini ha provato a rilanciare alcuni degli elementi più forti sulla carta, ma i risultati non sono stati apprezzabili. L’esempio da seguire resta quello del 41enne Valerio Di Cesare, che con un paio di giocate fuori dagli schemi anche a Catanzaro è stato “l’attaccante” più pericoloso del Bari. Un titolo di merito per il capitano, ma anche il segnale che intorno a lui ci sono molte cose che non funzionano. 

LE NOSTRE PAGELLE DEL MATCH
D’ANGELO: “COMMESSI ERRORI CHE NON POSSIAMO PERMETTERCI”

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  • Wisniewski (5%, 39 Votes)
  • Gori (5%, 36 Votes)
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