In vista di Bari-Spezia, un sentito doppio ex della sfida del San Nicola come Antonio Soda ha analizzato per l’edizione online de La Gazzetta Del Mezzogiorno la partita di domani, una vera e propria sfida da dentro o fuori soprattutto per gli aquilotti. Da calciatore ha vissuto due anni in biancorosso, mentre da allenatore ha vissuto la promozione dalla C alla B e l’indimenticabile salvezza del 2007 con i bianchi. Definisce la gara come “drammatica, ma in cui una delle due potrebbe trovare la svolta“. Ricordi bellissimi legano Soda a entrambe le piazze e si godrà la partita dal divano: “Dopo quella incredibile stagione in Liguria ricevetti chiamate da Chievo e Reggina, ma il legame con la città era troppo forte per andare” racconta.
Imprevedibile
Secondo il doppio ex sarà una partita fra deluse, specialmente dallo scorso finale di stagione. Due squadre che meriterebbero di stare nella zona play-off, ma nessuna delle due è riuscita e anzi lo Spezia sta rischiando grosso. “Si preannuncia un confronto teso e spigoloso, non un match facile. Il pareggio non servirebbe a nessuno, ma la paura potrebbe creare atteggiamenti poco prudenti” spiega. E sulle Aquile aggiunge: “Temo che debbano lottare fino in fondo, difficile tirarsi fuori con largo anticipo. Lo stop con la Feralpi carica ora D’Angelo di molte responsabilità e per il Bari non sarà semplice: servirà una partita perfetta, perché la classifica non rispecchia le qualità dello Spezia“.
Mal di gol
Entrambe le squadre fanno fatica in avanti e Soda la spiega così: “Da tutte e due le parti ci sono fior di attaccanti, esperti e di qualità. Da Puscas a Falcinelli, da Nasti a Moro. In B c’è bisogno di punte che vadano in doppia cifra per vincere i campionati: è evidente che sia Bari che Spezia hanno una manovra che non facilita gli attaccanti. Un consiglio? Provare a forzare qualche giocata, calciare dalla distanza e lottare su ogni pallone. A volta basta sbloccarsi” dice.