12 Marzo 2024 - 11:31

Bufera Lecco! Di Nunno scaglia le pietre: si muove la Procura

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Stavolta Paolo Di Nunno l’ha sparata grossa. Troppo per non portare a una reazione da parte di chi è stato tirato in ballo e che ha incassato anche la solidarietà degli organi ufficiali del calcio italiano. A Lecco è scoppiata la bufera. Come scrive Tuttosport, il presidente dei lariani, dopo la sconfitta interna con il Palermo, la terza consecutiva, ottava nelle ultime nove con un solo punto conquistato, ha sbottato:
Dei risultati mi interessa poco, perché ormai siamo condannati a retrocedere. Piuttosto mi preoccupa un altro dato, che ancora oggi nel calcio si vendono e si truccano le partite. Ho paura di movimenti strani da parte dei nostri tesserati. Spero che mettano il telefono sotto controllo a tutti.
Dichiarazioni shock. Pesanti. Pesantissime. Sulle quali pare scontato che si muova anche la Procura Federale, che in questi casi apre di default un’indagine per capirne di più. Ma siccome a ogni azione (o dichiarazione in questo caso) corrisponde una reazione, non poteva mancare la risposta dei quadri tecnici del Lecco, affidata a un comunicato ufficiale:
“I calciatori e i tecnici tesserati per la società Calcio Lecco 1912 esprimono il proprio sconcerto per le dichiarazioni rilasciate dal presidente Paolo Leonardo Di Nunno dopo la partita disputata nella giornata di ieri (domenica, n.d.r.). Le sue affermazioni, riguardanti un presunto coinvolgimento dei tesserati in condotte illecite, sono semplicemente diffamatorie. Nessuno deve o dovrà mai mettere in dubbio il nostro impegno sul campo, la nostra lealtà e la nostra trasparenza. Respingiamo dunque fermamente le illazioni del Presidente, lesive della nostra reputazione, parole che gettano discredito sul lavoro svolto da ogni singolo membro della squadra e sull’immagine del nostro club nel suo complesso. Il nostro gruppo è unito e determinato per continuare, con il massimo impegno, a inseguire una salvezza che a molti sembra impossibile e per difendere l’onore della nostra squadra, della nostra città e dei nostri tifosi, certi di poter sempre onorare sul campo la maglia che indossiamo fino all’ultimo minuto”.

 

Parole chiare, nette. È arrivato anche l’appoggio sia dell’Aic, l’associazione italiana calciatori, che quello dell’Aiac, l’associazione degli allenatori italiani. Tutti sconcertati di fronte alle dichiarazioni del presidente del Lecco. Prima della partita con il Palermo, Di Nunno si era scagliato anche contro i tifosi del Lecco, “rei” di aver inscenato una contestazione per l’andamento della squadra quantomeno deludente, una contestazione che non ha risparmiato lo stesso Di Nunno, che non vuole più pagare multe per intemperanze dagli spalti:
Se buttate ancora una bomba in campo domani porto i libri del club in tribunale. Vi ho preso che stavate fallendo, adesso state comunque vedendo la Serie B. Meritate la terza categoria.

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