9 Gennaio 2021 - 10:25

Italiano: “Se salvo lo Spezia vado a piedi a Portovenere. Nzola? Rivedo un giovane Drogba”

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Questa mattina su AM, inserto di Tuttosport e del Corriere Dello Sport troviamo un’intervista al tecnico aquilotto Vincenzo Italiano, artefice del miracolo Spezia. Idee chiare, organizzazione e voglia sono il suo credo principale, ma ci tiene a precisare che salvarsi puntando su difesa e contropiede non è una regola: più si sta a ridosso dell’area avversaria e più si può vincere. Semplice, no? E poi si comincia con i sogni: quelli della salvezza, equivalente a uno scudetto. Con tanto di fioretto: “Se ci riusciamo vado a piedi con il mio staff fino a Portovenere“. Il modello di gioco di Italiano è quello del Barcellona, affascinato dal dominare le partite attraverso il possesso palla. E inevitabilmente sarebbe Guardiola il tecnico cui rubare di più: “Un appuntamento che inizi alle tre del pomeriggio e finisca alle due del mattino, potrebbe essere il regalo più bello in caso di promozione“.

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Ma intanto c’è il presente, uno Spezia da salvare e uno Nzola trascinatore: “Veloce, attacca la profondità e fa giocare bene la squadra. In lui rivedo un giovane Drogba. Se si convince dei suoi mezzi importanti può arrivare in una grande“. E sui giocatori che lo hanno impressionato maggiormente, l’allenatore no ha dubbi: CR7 (“ancora più impressionante dal vivo“) e Theo Hernandez del Milan. Infine, la pagina più brutta della sua carriera: il 5 maggio 2002. Ma non c’entra nulla con l’Inter: lui retrocesse in B con il suo Verona dopo aver chiuso il girone di andata in zona UEFA: “Ho ancora gli incubi di quel giorno, piansi e non uscii di casa per una settimana” racconta.

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